giovedì 13 aprile 2017

Shit happens!

eeeeeed eccoci qui, di nuovo!
(che palle eh...vi tocca sopportar!)

L'anno è iniziato bene, il lavoro procede, è nata una nuova linea, ho un sacco di idee, consulenze in corso d'opera, un sacco di libri da leggere e blah blah blah...e poi, come si suol dire...shit happens!

Poco tempo fa (non ho ancora voglia di tenere il conto dei giorni) è venuto a mancare il nonno. Il mio adorato nonno Giorgio. E quindi? Adesso si cresce, si diventa grandi. E vabbè direte voi, c'hai 32 anni, era anche ora che crescessi no? Beh avete ragione, grande lo sono già, ma è venuto a mancare un pilastro, a momenti ancora più importante dei miei genitori.

Pare quindi che la parola dell'anno fosse davvero azzeccata, avevo individuato crescita, ed effettivamente...sono cresciuta a livello lavorativo, tante cose stanno cambiando, sto finalmente imparando ad ascoltare meno gli altri e a fidarmi più di me stessa, sto imparando a raccontarmi attraverso le immagini e le descrizioni (ma la strada è ancora lunghissssima e in salitissssima!), sto imparando a lasciare andare prodotti che credevo ok ma che invece no, non fanno più parte di me.
Sono cresciuta a livello sentimentale, quest'anno sarà un bell'anno di prova per la mia relazione, già vedersi ogni due mesi e mezzo fa schifo, ma a sto giro abbiamo deciso di metterci ancora di più alla prova e vederci dopo sei mesi (poi "abbiamo deciso"...cause di forza maggiore han deciso, mh!) e adesso devo anche imparare a convivere col fatto che...beh col fatto che non ci sei più.

Si, quest'anno è decisamente un anno di crescita.

Chi era il nonno Giorgio? Giorgio era un nonno che, ammetto, da piccolina non potevo vedere troppo volentieri, era quello che si mi coccolava tantissimo (come ha sempre coccolato tutti noi mille mila nipoti) ma era anche quello che mi prendeva sempre in giro, era quello che mi faceva lavorare un sacco di fantasia e mi spronava a reagire e fare cose...e io da bimba cacacazzi che ero mi offendevo sempre, che noiosa!



Crescendo poi mi sono resa conto che bene prezioso fosse per me, per noi tutti in realtà, ma il blog è mio e parlo di me, tiè. 
In questi giorni ho avuto modo di pensare, riflettere, ricordare, e sono quella che sono ora grazie a lui, fin da piccina ha stimolato tantissimo la mia creatività (era un nonno Bruno Munari insomma), mi ha spronata a domandare, leggere, creare, inventare...al mare ad esempio non si stava fermi un secondo, mi ha insegnato a nuotare, a costruire vulcani e macchine con la sabbia, con lui abbiamo giocato con Piripicchio (che altro non era che un tovagliolo annodato!), ha raccontato le storie di Pancrazio (l'orso che era il custode del tribunale) e si, posso dire che amo quello che faccio, mi diverto a fare quello che faccio, ho sempre mille idee soprattutto grazie a te, che sei riuscito a vedere cose che io non sono stata in grado di vedere e dolcemente mi hai indirizzato qui, dove sono ora.

Ovviamente in questi giorni la parte più triste è stata quella di andare nella tua casa vuota e mettere un po' in ordine, ricordare e soprattutto conoscerti un po' di più...ma la cosa migliore è stato riscoprire la vecchia cassapanca dei giochi, una volta aperta abbiamo trovato il mondo!
C'erano ancora tutti i giochi (buona parte rotti ma vabbè!) di noi cugini, ma anche i vecchi pupazzi della mamma da bimba, pupazzi che sono tornati a casa con me, e nell'attesa che Leonardo sia abbastanza grande da giocarci li custodirò e li userò come testimonial per la mia linea dei piccoli, che poi guarda caso sono proprio una scimmia e un panda...chissà da chi ho preso eh!



Insomma, io visto annoiando lo so, ma tutto questo l'ho fatto per me, non sono riuscita a dir parola al tuo funerale quindi ti omaggio qui e ti dico grazie. Grazie per esserci stato sempre, per essere stato un sostegno silenzioso e fondamentale, grazie per essere stato come eri e per avermi fatto diventare quella che sono, nell'attesa di far conoscere a Leo Piripicchio e Pancrazio continuerò a fare la tua amata settimana enigmistica.

Grazie.

Giulia 


2 commenti:

  1. Oh Giulia come mi dispiace. È triste perdere persone che ci sono care e che hanno avuto un ruolo importante nella nostra vita. Lasciano un vuoto grande ma anche tutti gli strumenti per affronterlo.
    Ti abbraccio forte
    Francesca

    RispondiElimina